Molte delle attività professionali e di ricerca di Paolo sono legate proprio a quelle dello Stabilimento Ittiogenico di Roma, organo tecnico del Ministero dell’Agricoltura e Foreste, delegato alla Pesca ed alla Piscicoltura da ripopolamento, periodo in cui lo stesso è stato diretto da Enrico Gelosi, con il quale ha collaborato in passato in maniera continuativa per quasi 20 anni e con il quale ha mantenuto un filo diretto fino agli ultimi giorni. Qui ha imparato il “mestiere”: piscicoltore, allevatore, ittiologo e ricercatore, lanciandosi nel campo della libera professione.

Paolo si è laureato nel 1990. Come molti ittiologi/idrobiologi della sua generazione, ha avuto un percorso professionale abbastanza complesso e articolato, rappresentato spesso da attività di libera professione nel settore della Biologia, della Pesca e dell’Acquacoltura, ricoprendo il ruolo di esperto nella “Missione Agricola Italiana” in Venezuela, nell’ambito di un progetto di cooperazione bilaterale, e da periodi durante i quali ha indirizzato maggiormente la propria attività professionale verso il supporto tecnico-scientifico alle istituzioni preposte alla salvaguardia e gestione responsabile della pesca e dell’acquacoltura nelle acque interne, ad esempio, ricoprendo il ruolo di specialista nelle stesse discipline, presso lo Stabilimento Ittiogenico di Roma, trasferito per legge alla Regione Lazio.

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Di notevole rilievo è stato il suo coordinamento tecnico come specialista dell’Osservatorio Faunistico Regionale del Lazio, dei corsi di formazione professionale “I pesci come indicatori biologici di stress ambientali” per tecnico specializzando nei monitoraggi della fauna ittica, ai fini dell’applicazione della Direttiva Quadro sulle Acque. Queste attività, svolte tra il 2005 ed il 2007, in collaborazione con altri Enti e, soprattutto sotto il patrocinio dell’AIIAD e con il coinvolgimento di diversi soci, hanno portato alla formazione di oltre 70 tecnici qualificati, molti dei quali operanti anche nell’ambito dei sistemi agenziali ARPA-APPA, che sicuramente manterranno ancora in serbo un bel ricordo di quei momenti e della figura centrale di Paolo.

Paolo ha, nel corso degli anni, prodotto numerose pubblicazioni scientifiche, molte delle quali rintracciabili negli atti dei Congressi dell’AIIAD. Fondamentale la collaborazione con Enrico Gelosi nell’esecuzione del “Manuale della Pesca”, ponderoso volume edito dalla Regione Lazio. Qui sono trattate con scrupolosità scientifica, ambiente, fauna, pesca, attrezzi, leggi delle acque del Lazio. Ha anche ricoperto il ruolo di docente universitario, presso la Facoltà di SS.MM.FF.NN. dell’Università degli Studi della Tuscia, nell’ambito di alcuni corsi in materia di Idrobiologia.

Negli ultimi anni, Paolo ha avuto forse il più importante e aggiungeremmo “giusto” riconoscimento professionale, entrando a fare parte dell’organico dell’ARSIAL – Regione Lazio; fatto che sicuramente ha rappresentato uno stimolo importante per l’avvio di nuove attività di coordinamento tecnico di studi ittiologici, come quelli finalizzati alla identificazione delle popolazioni residue native di trota mediterranea nei bacini del Lazio.
Il collega Lorenzo Tancioni che ha avuto con me il privilegio di scrivere questa commemorazione, soprattutto negli ultimi quindici anni di maggiore frequentazione, ha avuto ulteriormente modo di apprezzare la professionalità ed umanità di Paolo, un uomo dall’animo gentile.

Da lui abbiamo imparato molto, ne porteremo un caro ricordo. Grazie Paolo

Enrico Gelosi e Lorenzo Tancioni