Ricordato sui social come una "gran bella persona, corretto, rigoroso, ironico, con un gran cuore", aveva iniziato da ragazzino ad interessarsi di fauna e botanica nel circolo naturalistico del suo paese nella bassa modenese (Novi di Modena), un impegno mantenuto anche con gli studi universitari a Modena e, una volta laureato, anche quando divenne collaboratore del compianto prof. Paolo Tongiorgi, stabilizzandosi infine nell’organico dell’Università.
Scrupoloso nel metodo e nelle indagini sul campo, era molto impegnato nella didattica e particolarmente apprezzato dagli studenti grazie alla sua comunicatività in aula, in laboratorio e nella pratica di campo, senza mai perdere l’occasione di incitarli ad impegnarsi nella società civile anche al di là delle mere competenze professionali.
Naturalista davvero a tutto tondo, col Prof. Tongiorgi e il suo gruppo si impegnò prestissimo in indagini faunistiche, spaziando e pubblicando in tanti campi della zoologia, dall’ittiologia all’ornitologia.
In campo ittiologico è stato notevole il suo impegno nella conservazione della fauna e degli habitat locali, tanto da essere stato tra gli attivi promotori ed attori fin dai primissimi piani di monitoraggio della fauna ittica regionale per l’applicazione della Direttiva Habitat.
Il suo impegno in AIIAD è stato costante e ci si incontrava e confrontava ai convegni e alle assemblee dei soci, sempre con contributi costruttivi.
Recentemente aveva collaborato con altri soci AIIAD delle Università emiliano-romagnole in un progetto quadriennale regionale per l’implementazione di dati ittiologici nei diversi contesti ambientali.
Lascia un improvviso grande vuoto nella famiglia, negli amici e nei colleghi che possono un poco colmarlo con gli intensi ricordi del suo impegno e della sua serenità.
Buon viaggio Luigi...
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Buon viaggio Luigi...
Il 4 ottobre 2022 è purtroppo mancato, per un improvviso malore, il carissimo Prof. Luigi Sala, socio AIIAD, compagno di ricerche ed avventure naturalistiche e per tanti di noi anche amico oltre che collega.
Era in pensione da qualche mese ma ancora frequentava il suo amatissimo Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Modena, per assicurare la sua esperienza e mantenere la continuità degli studi ittiologici ancora attivi nel suo gruppo di ricerca.