Azioni concrete di conservazione per il cavedano etrusco Squalius lucumonis (Bianco, 1983) in Italia centrale
Parole chiave:
Biodiversità, conservazione, eradicazione, competizione, TevereAbstract
Il cavedano etrusco Squalius lucumonis (Bianco, 1983) e la lasca Protochondrostoma genei (Bonaparte, 1839) sono specie endemiche italiane le cui popolazioni, nei rispettivi areali originari (distretto ittiogeografico Tosco-Laziale e Padano-Veneto), risultano in drastico declino. Con l’obiettivo di migliorare lo stato di conservazione di entrambe le specie, è stata approntata una ricerca articolata in tre parti distinte che riguardano: 1) la rimozione di specie alloctone (tra cui la lasca) tramite elettropesca in 2 siti del bacino del Tevere umbro, individuati sui torrenti Carpina e Argento, in cui il cavedano etrusco è autoctono e presente con popolazioni minacciate da fenomeni di competizione interspecifica con le specie aliene; 2) il trasferimento delle lasche catturate nel corso degli interventi di eradicazione in un sito del bacino adriatico del fiume Esino, dove la specie era nel passato abbondante e attualmente in rarefazione; 3) l’eventuale traslocazione di cavedani etruschi da popolazioni sorgente, caratterizzate da elevate densità e individuate in aree limitrofe, nei siti oggetto di eradicazione. Nel presente lavoro vengono presentati i risultati delle attività di eradicazione svolte nel periodo ottobre 2019 - giugno 2022. Dal confronto fra i periodi ante - e post eradicazione è stato possibile misurare l’efficacia degli interventi, in termini di incremento nell’abbondanza e miglioramento della struttura per età. Le informazioni ottenute nel corso della ricerca possono costituire la base su cui approntare azioni concrete di conservazione estese a scala nazionale in grado di migliorare sensibilmente lo stato di conservazione del cavedano etrusco e della lasca.