Proposta di aggiornamento dell’inquadramento biogeografico della fauna ittica d’Abruzzo
Parole chiave:
distretti ittiogeografici, Abruzzo, pesci autoctoni, pesci alloctoniAbstract
Gli studi sui pesci d'acqua dolce negli ecosistemi delle acque interne della regione Abruzzo sono stati sinora condotti sulla base di suddivisioni territoriali puramente amministrative, risultando poco significativi a livello biogeografico. Questo si può evincere dalle carte ittiche provinciali, che risultano oltretutto piuttosto datate (Turin et al., 1998; Ruggieri, 2006; AA.VV., 2007). Le conoscenze sulla fauna ittica da esse derivanti risultano frammentarie e complessivamente insufficienti, mancando completamente ricerche inquadrate a livello di distretti idrografici, così come sarebbe invece auspicabile ai sensi della Direttiva 2000/60/CE (Direttiva Quadro sulle Acque). Studi recenti, sia di carattere generale sia locale o su singole specie, hanno aumentato le conoscenze sulle presenze ittiche nel territorio. È inoltre in corso di elaborazione una carta ittica regionale, che consentirà un corretto approccio per distretti ittiogeografici con notevoli vantaggi anche alla luce delle esigenze gestionali e di tutela della fauna ittica.
L’Italia, secondo Zerunian (2002), è suddivisa in due regioni ittio-geografiche: una Regione Padana e una Italico-Peninsulare; Bianco (2013) individua invece tre distretti: Padano-Veneto, Tosco-Laziale e Apulo-Campano. L’Abruzzo si colloca, in entrambe le ipotesi, nell’area di confine.
Nel presente lavoro sono state censite complessivamente 38 specie (una in più rispetto a Giansante et al., 2017), di cui 19 (50%) sono risultate autoctone e altrettante alloctone.